venerdì 12 luglio 2013

[Recensione] The Vincent Boys, di Abbi Glines

È il romanzo più chiacchierato dell'estate.
E se ha fatto così tanto parlare di sé, un motivo ci sarà.
Anzi, più motivi.
Quasi tutti negativi.

TRAMA

The Vincent boys
di Abbi Glines
Mondadori (2013)
Le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive vivono passioni sconvolgenti...
Ashton, brava ragazza di "professione", cerca di non deludere i suoi genitori e gioca il ruolo della fidanzata perfetta di Sawyer Vincent, il ragazzo che tutte vorrebbero.
Ma durante le vacanze estive, mentre Sawyer è in campeggio con il fratello, Ashton inizia ad avvicinarsi a Beau, cugino di Sawyer, terribilmente sexy. E terribilmente pericoloso... Il ragazzo da cui tutte dovrebbero stare alla larga. Beau, che ha sempre voluto bene a Sawyer come a un fratello, ama Ashton fin dai tempi dell'asilo, considerandola però la "ragazza di suo cugino" e, dunque, off limits.
Che sia giunto il momento di abbandonare le maschere e di lasciarsi andare ai sentimenti veri? Più Ashton e Beau cercano di stare lontani più il desiderio si fa irrefrenabile. La tenera amicizia che li legava da piccoli si trasforma in attrazione travolgente, impossibile da combattere...
Come reagirà Sawyer nel trovare la sua ragazza tra le braccia del cugino e migliore amico?
C'è sempre una prima volta per "tutto": per l'amore, per la gelosia, per scoprire chi siamo veramente...


Il fatto che lei si chiami Ash ("cenere") e lui Beau (maschile di Belle, in francesce) mi ha indotto subito a pensare (causa la mia mania per la Disney, lo ammetto) a uno strano incrocio tra Cenerentola La bella e la bestia.
Ash sembra, in effetti, una sorta di Cenerentola al contrario: dopo un passato da mezza teppista, riesce a "sposare" il principe, cioè a conquistare il cuore del ragazzo più bello, dolce e popolare del paese: Sawyer Vincent. Ma sorpresa delle sorprese, anziché godersi il principe, Ash lo trova noioso da morire, e dopo tre anni con lui, non ne può più di andare a messa tutte le domeniche.

E qui entra in gioco il cugino, Beau Vincent, che, come la Belle della fiaba Disney (ma senza vestiti dorati, anzi, diciamo pure senza vestiti), proverà a far emergere la "vera Ash" nascosta sotto la maschera che Ash stessa si è costruita. La cosa divertente è che, mentre la Bestia era orribile fuori e buona dentro, Ash è il contrario: per compiacere Sawyer, ha cambiato se stessa diventando una perfettina, e Beau "rivuole indietro la vera Ash", la Ash ribelle di cui è innamorato sin da quando era bambino.


«Mi piace pensare che la mia Ash sia ancora lì, da qualche parte, sotto quella maschera di perfezione.»

Dunque, quando Sawyer è fuori città, Beau e Ash, che non si parlavano da tre anni, si riavvicinano. E succede il patatrack. Ash, che per anni è stata perfetta, impazzisce improvvisamente e salta addosso a Beau senza rendersene conto (ve lo giuro!).
Così, in un'estate calda come la testa di Beau, in un luogo solitario e appartato come un neurone nella testa di Ash, la nostra innocente protagonista finirà per lasciarsi prendere dalla passione e per perdere la verginità con il cugino del proprio ragazzo.

Ed eccoci al motivo per cui questo romanzo è stato tanto chiacchierato: le scene erotiche.
Credo di avere qualcosa che non va. Perché a me le scene erotiche hanno fatto morir dal ridere. Saranno le frasi che si scambiano i protagonisti. Dal tenero: «Porca puttana, Ash. La tua patatina stretta è mia. Hai capito? Mia!», al dolcissimo complimento: «Come sei stretta... Sei pazzesca, Ashton.»

In generale, Beau non brilla per il suo linguaggio aggraziato. E' una delle due voci narranti del romanzo (si può immaginare quale sia l'altra) e i suoi pensieri sono tutti "cazzo" e "patatina", intervallati da lunghi, estenuanti momenti in cui ripensa a Ash, vuole Ash, vuole stare con Ash, spogliare Ash, perché Ash è tutta la sua vita ecc ecc.
E intanto Ash cosa fa?
E' tormentata perché, mentre lei vorrebbe Beau, tutti si aspettano che stia con Saywer perché Sawyer è perfetto! Avete capito? La ragazzina che fa tanto la ribelle passa tre quarti del tempo a farsi problemi su cosa penserà la gente di lei! Nel frattempo, naturalmente, continua a pensare a Beau, vuole Beau, vuole spogliare Beau (con l'assoluta approvazione della nonna, tra l'altro!).
Ogni tanto, fugacemente, passa l'immagine di Saywer, povero martire con fette di prosciutto sugli occhi. Ash e Beau si sentono in colpa un po', ma qualche ora di attività aerobica fa dimenticare tutto subito!

Ma quel che mi ha scandalizzato del romanzo non è l'assoluta schizofrenia di Ash (che cambia umore con la velocità con cui cambia il perizoma), non sono le scene di sesso ai limiti del ridicolo... Quel che ho trovato intollerabile, da lettrice e quindi da ragazza, è leggere come Beau e Sawyer vedono Ash.

Può anche starci che Beau dica frasi del tipo “La tua patatina è mia”. A me farebbero ridere, ma che ognuno abbia pure i suoi gusti!
Quel che è inconcepibile è il fatto che Beau consideri Ash una sua proprietà. Un suo premio.

«Lei era mia, maledizione. Non potevo restituirla a Sawyer.»
e ancora:
«Lo odiavo perché si stava riprendendo Ashton.»

e mentre rievoca la sua infanzia, Beau dice queste parole atroci:

«Non avevo mai invidiato niente a Sawyer. [...] Aveva sempre avuto tutto ciò che io non avevo [...] Ma poi, come ciliegina sulla torta della sua vita perfetta, Sawyer si prese anche la mia ragazza. L'unica cosa che consideravo mia fino alla fine era diventata sua.»

Ma stiamo scherzando? È una ragazza, non un sex toy!

A proposito, apro una parentesi.
Mi rivolgo a voi, lettrici che avete amato The Vincent Boys perché vi siete immedesimate nella protagonista. E vi chiedo sinceramente: come potete trovare attraente un ragazzo che vi considera solo un oggetto?

Perché è questo che succede nel romanzo.
Sawyer considera Ash non come una ragazza dotata, grazie al cielo, di desideri sessuali, ma la vede solo come un idolo da non toccare assolutamente, una specie di donna-angelo (ma il 1200 è passato da un po’!).
Beau, al contrario (ma, in fondo, allo stesso modo), la considera un premio, un trofeo da godere una volta conquistato.

Insomma, poco importa che uno non la tocchi neanche con un fiore e che l’altro la tocchi ovunque e con ogni parte del corpo. Quel che conta, e che personalmente mi disgusta, è che entrambi i Vincent boys considerino Ash come un oggetto.

Quindi rinnovo la domanda, care lettrici: cosa trovate di erotico ed eccitante nell’essere trattate non come una persona dotata di volontà e desideri, ma come una bella, inerte, statuina?

E chiudendo la parentesi, chiudo anche l’articolo.
A rileggerci! 

7 commenti:

  1. Penso che l'oggettificazione sia inevitabile, in una storia come questa: se Ashton venisse considerata un essere pensante, dotato di arbitrio e volontà propria, beh... come si chiamano quelle che stanno con un ragazzo solo per convenienza e intanto se la spassano con un altro?

    RispondiElimina
  2. Emh io l'ho letto, non mi è piaciuto, però non mi sembrava che Beau considerasse Ash un oggetto, quando ami qualcuno dire "è mio/a" penso sia normale, un bisogno di possesso dettato dal sentimento.
    Quello che non mi è piaciuto è il comportamento di Ash più che altro, che ragiona come una vecchia babbiona sessualmente repressa, e non ho capito perchè si sia messa con Sawyer. A 17 anni usi il cuore non la testa... di solito...

    RispondiElimina
  3. @Lem, interessante punto di vista. Ci vorrebbe un post a parte da dedicare all'elemento femminile in questo genere di romanzi...
    *idee che le frullano in testa*

    RispondiElimina
  4. @Silvia, sono d'accordo sui "sei mia" (anzi, li trovo molto più dolci e più veri delle tante cose che Beau dice ad Ash XP). Infatti, non è tanto per i "sei mia" che ho avuto l'impressione che Beau la considerasse un oggetto, quanto per i ragionamenti che fa. Diverse volte nel corso del romanzo, Beau ripercorre l'infanzia sua e di Sawyer, dicendo che Sawyer aveva avuto tutto, e che l'unico "premio" che aveva sempre chiesto Beau alla vita era Ash. Per questo mi ha dato così fastidio: il chiamarla "mia" è bello, il considerarla come "premio" no.
    ...ma forse sono io troppo puntigliosa! :)

    Siamo, poi, d'accordo in pieno su Ash: sembra una donna di mezza età sposata da vent'anni con l'uomo sbagliato (e con cui tra l'altro non fa sesso). Caspita! Ha 17 anni: non è possibile che stia per tre anni con un ragazzo fingendo di essere quella che non è! Per non parlare dei suoi continui sbalzi d'umore, del suo egoismo infantile che nella sua testa diventa altruismo... Mah!

    RispondiElimina
  5. E' la seconda volta nel giro di poche ore che trovo questo libro tra i vari blog... e mi incuriosce sempre di più :3
    devo metterlo nella lista dei prossimi acquisti!

    Passa a trovarmi sul mio blog, c'è un premio che ti aspetta!
    http://ieatbooksandcookies.blogspot.it/

    RispondiElimina
  6. Ciao, Ester! :) sì, certamente è un libro che incuriosisce (e, direi, diverte), anche se la qualità non è delle migliori.
    Mi è arrivato il seguito, The Vincent Brothers, e sfogliandolo credo che sia un po' meglio del precedente.
    A rileggerti! ;)

    RispondiElimina
  7. Sto leggendo questo romanzo, sono a 1/3 e mi trovo d'accordissimo con te!

    RispondiElimina