lunedì 31 luglio 2017

Gisella, ti presento Harry


Il 31 luglio è il compleanno di Harry Potter. 
Noi che siamo cresciuti con il maghetto con gli occhiali, non ci dimentichiamo mai questa data e io ho una persona a cui mando sempre un sms: mia madre
È stata lei a presentarmi Harry.

Avevo circa otto anni. Lo so: ci sono bambini che a quell'età leggono Il Signore degli Anelli, ma io, da sola, mi immergevo solamente nelle fiabe di un grande libro azzurro, e nei Piccoli brividi. Per le letture più complesse, c'era mia madre. Ad alta voce, ha declamato libri interi a me e a mia sorella. Era una straordinaria narratrice. Sapeva fare le voci dei personaggi e le giuste pause, sapeva commentare la storia senza spiegarla troppo, lasciandoci libere di capire. 
Mi sono rimasti impressi soprattutto Pinocchio e La collina dei conigli. Del primo ricordo la voce sicura che lei faceva quando Pinocchio gridava al Grillo: "Voglio andare avanti!", e la vocetta viscida e antipatica del Grillo che rispondeva: "La strada è pericolosa...". Del secondo ricordo che mi ha spaventato: era un libro violento, oscuro e bellissimo. O almeno così mi sembrava.

Poi è arrivato Harry Potter, che per me ha segnato la svolta. Appena ho finito di ascoltarlo da mia madre, l'ho riletto da sola. Poi ho aperto le porte della Camera dei segreti, e via via sono entrata a far parte di quelli che aspettavano un volume dopo l'altro, anno dopo anno. 

Tutto questo per dire grazie a mia madre. È a lei che ogni anno, il 31 luglio, scrivo: "Auguri Harry!". Perché lei mi ha trasmesso la passione per la lettura.

venerdì 14 luglio 2017

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Siamo arrivati.
Dopo dodici giorni di peregrinazioni, mille chilometri, undici tappe, 4 ore e mezza di sonno per notte, tante persone incontrate e perdute, siamo arrivati. 

Tutto è cominciato perché a giugno ho intervistato Alfredo per il Corriere della Sera - Bergamo
Al telefono, mi ha raccontato il suo progetto. Con due amici, avrebbe fatto mille chilometri in bicicletta, da Bergamo ad Alberobello, per girare un film-documentario di viaggio, vita contadina, agricoltura biologica. Il titolo? The Green Wire. Il filo verde.

Dopo la chiacchierata, ci siamo visti di persona. 
Gli ho detto che scrivo libri e lui mi ha risposto: "Vieni con noi. Scrivi un libro su di noi". 
Così mi sono messa in viaggio anche io.

Giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, ci siamo raccontati sulla nostra pagina Facebook, The Green Wire
Qui ci sono le vite che abbiamo toccato, le storie che abbiamo raccolto e che rivelano una situazione complessa. A Salsomaggiore Terme abbiamo visto l'impatto del riscaldamento climatico, che nel giro di pochi anni ha fatto calare di due terzi la produzione dell'apicoltura Casa Pietra. A Isola del Piano abbiamo conosciuto i figli di Gino Girolomoni, fondatore dell'agricoltura biologica. Abbiamo poi incontrato la cooperativa Pietra di Scarto, che a Cerignola gestisce beni confiscati alla mafia
Queste e altre storie sono sulla nostra pagina, insieme a foto, esperienze e qualche momento di sano delirio. Come quello qui sotto.


E ora il viaggio è ricominciato.
È iniziata la post-produzione del film-documentario.

Infatti, se all'inizio pensavo di scrivere "solo" un libro, ora sto contribuendo alla scrittura di un film. Sto collaborando con Alfredo alla sceneggiatura di The Green Wire. Stiamo tracciando i fili della storia, tra le biciclettate con il mare sullo sfondo, la fatica delle "salite spezza-ginocchia", e inattesi momenti di rivelazione. Intanto, la squadra di The Green Wire sta curando il montaggio, la colonna sonora, il suono. Stiamo, insomma, vivendo un secondo viaggio.

E naturalmente sto lavorando al libro. Un libro che andrà nei retroscena. Un libro che un po' mi fa paura, perché mostrerà come il viaggio ci ha cambiati. 

Ma questa è un'altra storia e la si dovrà raccontare nel prossimo post.

(c) Marco Locati per The Green Wire