mercoledì 14 giugno 2017

Tre ragazzi, mille chilometri in bici, e una scribacchina


È andata più o meno così.
Ho intervistato, per il Corriere, tre ragazzi che domenica partiranno per un viaggio. Faranno mille chilometri in bicicletta, in dieci tappe, da Bergamo ad Alberobello, per un progetto in cui credono.
Dopo l'intervista al telefono, li ho incontrati di persona. 
Ho detto: "Io scrivo libri".
E loro: "Vieni con noi. Scrivi un libro su di noi."
Così domenica parto anche io.

Se volete saperne di più, seguite il filo verde...


THE GREEN WIRE - IL FILO VERDE
Tre ragazzi, tre biciclette e 1000 km: un viaggio in bicicletta alla scoperta del "BIO", dal 18 al 30 giugno.
Nascerà un documentario per parlare di cibo, agricoltura biologica, giovani. E viaggi.
P.S.: so che mi stavate già immaginando in bicicletta, 
ma sappiate che la pigra cronista seguirà i tre baldi moschettieri in macchina, 
con il resto della troupe del documentario.


martedì 6 giugno 2017

[Recensione] Nel guscio

Essere o non essere. Qui il problema è letterale. 
Il protagonista del nuovo romanzo di Ian McEwan è un Amleto a testa in giù, sospeso tra nascere e non nascere. Un feto che assiste a un delitto: il "guscio" è il ventre di sua madre, Trudy, che uccide il marito con la complicità dell'amante, Claude. 

Non conosciamo il suo nome, ma ne assaporiamo l'ironia. Questo nascituro - con grande divertimento dell'autore - si sente già vivo e vissuto e disquisisce di vini e di filosofia. Oscilla tra l'odio per la madre, l'attaccamento edipico e una tenero senso di protezione. Ma proteggere chi? Un'assassina?

Le pagine scorrono e le domande si moltiplicano. Claude è uno sciocco o un genio? Trudy è vittima o carnefice? John, il marito assassinato, è un romantico ingenuo o un disilluso venditore di sogni?

E ancora, che cosa c'è al di fuori di questo guscio di noce? Per chi non è ancora nato ma esiste solo nel grembo materno, nascere è una piccola morte, e la vita non sembra più reale di un sogno.

Infatti, il nostro Amleto scopre il mondo esterno grazie alla radio, che ascolta tutto il giorno. Alla radio si informa sui fatti mondiali, dai discorsi di Trudy e Claude capisce ciò che sta per accadere. Ed è questo il centro del suo dramma: fare o non fare? La proverbiale impotenza di Amleto qui è letterale: ripiegato su se stesso, prigioniero della propria condizione, non può agire. Non può fermare l'omicidio di suo padre, né vendicarsi. Come nel dramma shakespeariano, è protagonista e spettatore immobile.

Alessandro Preziosi in Amleto
Ascolta e immagina. E la sua forza sta nella sua immaginazione, la risposta al dubbio amletico sta nella profondità delle sue domande. Perché, sa se la possibilità di fare è ridotta, la fantasia non ha limiti. 
E allo stesso modo, mentre si rinchiude in un guscio di noce, McEwan sa essere il re, ironico e dissacrante, di uno spazio infinito.