mercoledì 31 agosto 2016

I libri che amavo quando ero bambina



Solo una cosa mi piace più della lettura: la rilettura. 

A volte ripenso ai romanzi che amavo di più quando ero bambina.
Eccoli qui.

Adoravo i libri di Bianca Pitzorno, soprattutto Ascolta il mio cuore e L'incredibile storia di Lavinia. Non ho la mia copia personale perché me li passava la mia migliore amica di allora, che si chiamava proprio Lavinia.
In Ascolta il mio cuore la protagonista è una bambina aspirante scrittrice che scriveva di getto. Io ero una bambina aspirante scrittrice che scriveva di getto. Potevo dunque essere più affascinata di così?
Sì, direi, perché nell'Incredibile storia di Lavinia, la protagonista aveva un anello magico capace di tramutare qualsiasi cosa in cacca.
Un potere estremamente attraente.

Andavo matta anche per la collana dei Piccoli brividi.
Me li aveva fatti scoprire il mio compagno di classe Tiziano, che a sette anni era già un mangialibri.
Ricordo che, a furia di leggere Piccoli brividi, che erano scritti in prima persona, avevo iniziato a pensare in prima persona. E al passato remoto. Andavo a scuola e in testa avevo qualcosa di simile a:
"Ed ecco che svoltai l'angolo e l'autobus mi attendeva, una macchia colorata nella nebbia mattutina".
Da brivido.

E poi naturalmente c'erano le fiabe.
Mio padre, appena sono nata, mi ha regalato quattro libri enormi, ricoperti di tela azzurra, dal titolo Tutte le fiabe. Erano di quando lui era bambino, sono stati il primo regalo che ha ricevuto e che poi ha donato a me. Su quelli ho imparato a leggere. Era bellissimo tenerli spalancati sul letto. Mi piaceva il loro peso e la bellezza delle loro figure. Mi piaceva passarci le ore a contemplare ogni storia e ad amare le immagini. Ricordo le mie preferite di allora, che stranamente sono quasi tutte di Andersen: L'usignolo, che era la prima del Volume 1. Il compagno di viaggio, così macabra, violenta, misteriosa. E Barbablù, il terrore di ogni bambina.

E voi? Quali romanzi avete letto e amato da bambini?
Li leggereste ora?



lunedì 22 agosto 2016

L'ispirazione dorme sulle ciabatte


Passare mesi con un romanzo immobile, che non va avanti. E poi, dal nulla, scrivere una pagina, due, tre, di getto, senza pensare.

Nell'ultimo anno è successo di tutto. Nell'ordine, sono stata in Erasmus a Stoccolma, sono tornata a Bergamo, ho iniziato a collaborare con il "Corriere della Sera" della mia città, mi sono laureata.

L'ultima cosa che è successa è Argo. Un cucciolo di labrador chocolate che passa dall'iperattività alla catalessi nel tempo di una scodinzolata. Appena arrivato in casa, ha conquistato tutti (tranne la gatta, Mira, che lo fissa con un misto di diffidenza e sdegno).

Quando sono in casa, dopo aver giocato, Argo si accoccola ai miei piedi. Sopra i miei piedi.
Gli piace dormire sulle ciabatte mentre scrivo.
Forse sono i suoi sogni a cullare la mia ispirazione, a restituirmela rinnovata e morbida.