mercoledì 18 ottobre 2017

Scrivo fiabe perché ho paura


"Perché scrivi fiabe?"
Quando qualcuno me lo chiede, ripenso alle parole di Gilbert Keith Chesterton, scrittore e giornalista. Diceva:

“Le fiabe non raccontano che i draghi esistono: questo lo sappiamo già. Le fiabe raccontano che i draghi possono essere sconfitti”.

I draghi, ieri come oggi, sono le nostre paure. Paura di essere lasciati soli, di non essere amati, di non essere all’altezza della situazione, persino paura di morire. 

Nella Signora dei gomitoli, ogni fiaba prende spunto da qualcosa di reale per rappresentare un’emozione, un desiderio, un timore, che appartiene ai bambini ma anche agli adulti

Ed ecco che la forma ariosa e all’apparenza semplice della fiaba riesce a parlare alla parte più profonda di tutti, e a raccontare che possiamo sconfiggere il “drago” che più ci spaventa: quello che temiamo di essere.

Immagine di ShaynArt

lunedì 2 ottobre 2017

La signora dei gomitoli

Un giorno, una persona mi ha regalato un gomitolo.
Così mi sono messa in testa di fare una sciarpa.
Abitavo a Pavia e lì, dalle parti del duomo, c'è una signora che vende fili, tessuti, bottoni, sa lavorare a maglia e sa ridere molto spesso.
Io le ho chiesto: "Mi insegna a sferruzzare?". E lei: "Certo, quando vuoi". E ha riso.
Sono andata tutti i giorni da quella signora. Lei mi dava istruzioni, io tornavo a casa, lavoravo di sera, e il giorno dopo le portavo la sciarpa. Puntualmente, la signora mi faceva rifare tutto perché avevo sbagliato qualcosa. Aveva iniziato a chiamarmi "Penelope al contrario" perché intrecciavo di notte e rifacevo di giorno.
Ci ho messo un mese, ma ho finito la sciarpa. 
Poi ho scritto una fiaba, La signora dei gomitoli, che prima è stata pubblicata sul Corriere, e che è diventata un libro per Rizzoli, in uscita il 12 ottobre.

Resta solo da capire perché quella persona mi abbia regalato un gomitolo.