mercoledì 22 aprile 2015

Il contrario di "recensione positiva"
non è "recensione negativa"


"Il contrario dell'amore non è l'odio. È l'indifferenza."
(Luca Tarenzi, God breaker)


Ciò che il saggio Luca dice su odio, amore e indifferenza si potrebbe applicare anche ai commenti di lit-blogger e utenti di Goodreads: il contrario di una recensione positiva non è una recensione negativa. È il silenzio.

Vi lancio questa provocazione.
Qual è lo scopo dell'esprimere l'apprezzamento nei confronti di un romanzo? Attivare il passaparola.
Qual è lo scopo dell'esprimere un totale disappunto nei confronti di un'opera o un autore? Far sì che nessuno lo legga. Ma spesso una stroncatura è uno strumento di promozione (involontaria) più efficace di una lode indiscriminata.

Oscar Wilde
Per molti di voi non sarà una novità, ma spero che questo possa essere uno spunto di riflessione per altri. La sostanza è: non vi piace un libro? Tacete, o limitatevi ad affibbiargli un paio di stelle su Goodreads. Dovete proprio commentare? Fatelo in modo stringato, essenziale e senza far trapelare sentimenti personali  (del tipo "Questo libro fa schifoooo! L'autrice/l'autore è una delusioneeeee! Chi apprezza questo romanzo è un frustrato misogino che ha bisogno di rivedere le sue prioritàààà!") che innescano quasi in automatico tremendi flame con i sostenitori dell'altra fazione.

Basti pensare che alcuni più grandi successi editoriali degli ultimi dieci anni (da Dan Brown a Stephenie Meyer passando per E.L. James) sono nati anche perché la gente si è accapigliata bisticciando attorno a un importante quesito: "La gente è stupida perché legge questi libri, o sono io il solo idiota a non averli ancora letti?"

Inoltre, non conoscete il motto: "Non importa come se ne parla, basta che se ne parli"? Questo è il principio per il quale gli editori inviano gratis i romanzi ai blogger: non importa se le recensioni saranno positive o negative. Importa che ci siano. Come disse il vecchio Oscar Wilde:

"C'è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé:
il non far parlare di sé."

In conclusione, non vi piace un romanzo?
Non prendetelo d'assalto sfoderando l'ardente spada della recensione negativa, ma usate il sottile, letale veleno del silenzio. Lo farete strisciare via nell'ombra e nessuno potrà nemmeno udire i suoi ultimi rantoli di agonia.

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