martedì 18 novembre 2014

Biscotti, fantasmi e sogni


Good friends we have.
Oh, good friends we've lost along the way.
In this great future, you can't forget your past.
So dry your tears, I say:
No, woman, no cry.
(Bob Marley)

Ormai è iniziato l'ultimo corso che frequenterò all'Università di Pavia e, come spesso capita a chi deve partire, non faccio che pensare a che cosa mi lascerò alle spalle.
Ci penso continuamente, quando vado a lezione, quando studio, leggo, scrivo. Quando torno a casa e trovo le mie fantastiche coinquiline intente a infornare biscotti e a stappare bottiglie di Martini. E mentre una parte di me non vede l'ora di terminare gli studi e di tuffarsi nella vita vera, un'altra parte dice: "No, dai, stiamo scherzando? Sono già passati cinque anni? Giorni volati, dove diavolo siete andati a nascondervi?"
E cerco di recuperare quei momenti che mi sembrano già troppo lontani.

Stamattina ho aperto gli occhi e ho guardato la mia cameretta, che ha le pareti arancioni ed è piena di ricordi: ci sono le bacheche piene di foto, la chitarra che non ho mai imparato a suonare, il quadro che ha dipinto il mio Pirata. Nel buio di una stanza è facile che i ricordi diventino fantasmi, che anche il presente appaia con la consistenza dei sogni che abbiamo appena regalato alla notte.
Rivedo Pavia, le feste universitarie, l'alba che spunta nella nebbia e noi svegli ad aspettarla, i tanti errori che - grazie al cielo - ho commesso, le parole di troppo, le amicizie allacciate per sbaglio e quelle allacciate per caso, ma che resteranno per sempre.

E ripensando a tutto questo, quando torno a casa e sento il profumo dei biscotti che le mie coinquiline hanno preparato, so per certo che di Pavia non mi mancheranno le super feste, ma mi mancherà rannicchiarmi sotto le coperte con le mie tre pazze preferite a mangiare biscotti, a guardare telefilm, a parlare di noi, che nel giro di cinque minuti sappiamo trasformarci dalle quattro protagoniste di Sex and the City alle Tartarughe ninja alle vecchiette di Arsenico e vecchi merletti.
Sì, tutto questo mi mancherà.

Io e le mie coinquiline in una tipica serata pavese

2 commenti:

  1. Che post meraviglioso ♥ Leggere dei post come questo ti fa capire come l'università non è solo studio ma è ''esperienza'' e che ancora prima di iniziarla è bene sapere che si deve imparare a godersela fin da subito ♥

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    1. Grazie, Francy! :)
      Sì, certamente l'università per me è stata occasione di studio (e ho avuto la fortuna di studiare Lettere a Pavia), ma non solo. Ho conosciuto qui alcuni dei miei amici più cari.

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