venerdì 27 febbraio 2015

#ioleggoperché: ecco i miei perché


Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.

(Gustave Flaubert)
Si può leggere
per solitudine
per dare un senso a una giornata grigia
perché amiamo il profumo della carta
perché amiamo il profumo della carta accompagnato dall'aroma di tè alla vaniglia e biscotti
per noia
per divertimento
per capire qualcosa in più su noi stessi
perché siamo convinti che leggere ci renda migliori
per far colpo su qualcuno
per finta
per amore di una storia
per amore di un personaggio
per amore delle parole
per amore.

E io?
Io credo che ci voglia ispirazione non solo per scrivere, ma soprattutto per leggere. Ci sono libri che possiamo ignorare per anni, ma che all'improvviso ci chiamano e devono essere nostri, subito. Ci sono libri che apriamo interessati e che abbandoniamo dopo poche pagine, altri che divoriamo fino alla fine, e altri più complessi, che vanno meditati a lungo, e il piacere non sta solo nel leggerli, ma nel rileggerli.
Ecco, quelli sono i libri che preferisco.

Leggo (e rileggo) di tutto, da Dostoevskij alla Austen, da Barrie alla Woolf, perché nei libri io cerco risposte, e cerco domande. Cerco divertimento e sensazioni. Cerco avventura e poesia. E soprattutto, io nei libri cerco bellezza, la bellezza di una frase, di una situazione, di un momento, di un'idea, della vita stessa.

E voi? Perché leggete?
Raccontatelo su #ioleggoperché

1 commento:

  1. Mi piace pensare che siano i libri a chiamarci nei momenti della vita: il potere e il fascino intrinseco delle parole. Amo anche io rileggere libri a distanza di tempo e scoprire le sfumature che l'anima ti mostra con lo scorrere della vita e trovare nuovi punti di vista miei o di altri! Piccolo out necessario: trovo che scrivi con l'anima, veramente complimenti!

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