lunedì 20 gennaio 2014

[Recensione] L’atlante di smeraldo

Recensione a cura di Andrea Lombardo,
autore dell'Occhio di Shahvani.
Nato dal famoso regista di telefilm americani, John Stephens, L’atlante di smeraldo riesce a incantare lettori di qualunque età, sebbene sia un libro più adatto ai giovani dai 12 ai 16 anni. Personalmente, la storia di questo libro mi ha coinvolto moltissimo e tutt’ora attendo il terzo ed ultimo capitolo della trilogia. Infatti il libro non è altro che il primo volume di una trilogia intitolata I libri dell’inizio. Ma andiamo più nel dettaglio della storia!


Titolo: L’atlante di Smeraldo
Autore: John Stephens
Editore: Longanesi
Serie: Trilogia “I libri dell’inizio” (Volume 1)
Pagine: 456
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2011

TRAMA

È la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua madre a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa, qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l'ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l'ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l'enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos'è quell'inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli, ed è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche, e della piccola Emma, che sembra temere solo una cosa: perdere i suoi fratelli. È la storia di tre ragazzi inseguiti da un potere oscuro e minaccioso e del libro che cambierà per sempre il loro destino.

RECENSIONE


La storia inizia dieci anni prima degli eventi principali, quando Kate, Michael ed Emma vengono abbandonati dai loro genitori. Prima che questo accada, Kate si ritrova a dover fare una promessa solenne alla madre: dovrà proteggere i suoi fratelli. Ma non voglio rovinarvi quella bellissima introduzione, quindi vi lascerò col fiato sospeso! Passiamo alla parte principale del libro.

Kate, la sorella maggiore, è una ragazza semplice e a volte un po’ fragile d’animo, ma sempre pronta a proteggere Michael, il fratello con la passione quasi ossessiva per i nani (non mancheranno i battibecchi semi-adolescenziali su questo argomento!), e la sorellina Emma (la più piccola dei tre, con i suoi 11 anni, ma indubbiamente la più forte, scaltra e dai modi un po’ burberi). Dopo anni e anni trascorsi nei più svariati e impensabili orfanotrofi, dopo una vita passata nella speranza del ritorno dei loro genitori, dopo aver fatto un disastro nell’Istituto per Orfani Irrecuperabili e Senza Speranza Edgar Allan Poe, Kate, Michael ed Emma vengono mandati all’orfanatrofio di Cambridge Falls, dove si sentono ancora più sperduti. Infatti gli unici bambini dell’istituto sono proprio loro tre. 

I fratellini decidono di esplorare il luogo per ingannare il tempo e farsi un’idea del posto in cui sono stati gettati per l’ennesima volta. Scoprono per caso, in uno stanzino buio e segreto dell’istituto, un misterioso libro dalle pagine bianche. Totalmente ignari di cosa sia, vengono accidentalmente catapultati indietro nel tempo dopo avervi messo sopra una vecchia fotografia! Ed è qui che iniziano le loro avventure… o meglio, disavventure, per trovare il modo di ritornare al loro tempo. Entra in gioco la Contessa, una giovane donna ambigua e ambiziosa che non desidera altro che avere il libro dei ragazzi, insieme ai suoi oscuri servitori, gli strillatori, ma che si scoprirà essere solo un’altra “pedina” del nemico maggiore, e cioè il Ferale Magnus. E il dottor Stanislaus Pym, direttore dell’istituto di Cambridge Falls, che è in realtà è un mago estremamente potente (che per certi versi ricorda Silente, per il carattere enigmatico, la lunga tunica e barba bianca). Lo so, la storia del libro sembrerà a molti un insieme di cliché: orfani dal passato misterioso, libri magici, maghi buoni e malvagi, la lotta tra il bene e il male e il destino del mondo sta nelle mani di questi bambini. Ma la trama sorprende per la sua originalità: colorata, divertente, imprevedibile! I tre ragazzi si ritroveranno in un mondo di magia, dovranno affrontare la Contessa con l’aiuto del dottor Pym e scoprire la verità sui loro genitori e sull’identità del Ferale Magnus. 

Lo stile dell’autore è semplice, fresco e molto intuitivo. Il lettore si sente immerso totalmente in quel mondo, nell’emozionante storia dei tre ragazzi, nei loro sentimenti reciproci.

Il personaggio a cui ci si può facilmente affezionare è senza dubbio il dottor Pym. Così enigmatico, a volte stravagante, dal passato affascinante e intrecciato nei secoli della sua età, sempre calmo, come se ogni cosa che succede faccia parte dei suoi piani. Sa sempre come cavarsela e come aiutare gli altri. 

Nonostante queste qualità, il romanzo non è esente da difetti. Infatti, sebbene la trama, i personaggi, le ambientazioni e la struttura generale siano ottime, la creazione delle creature magiche non è molto originale. Gli strillatori ricordano moltissimo i dissennatori di Harry Potter (ma questi hanno sembianze umane e non spettrali), mentre ci sono le solite razze di nani ed elfi (anche se questi ultimi saranno presenti dal secondo volume), e molto altro ancora. Insomma, tutte creature già viste e prese dalle comuni leggende. 

A parte questo piccolo punto di critica, in conclusione L’atlante di Smeraldo è una lettura piacevole ed entusiasmante, che tutti gli appassionati di fantasy-mistery adolescenziale non possono perdersi. Badate bene, quello che ho scritto qui non è altro che l’inizio della storia dei tre ragazzi, ma sta a voi scoprire cosa succederà, quali viaggi dovranno affrontare e quali altri personaggi incontreranno, a cui probabilmente vi affezionerete.

E con questo vi auguro una buona lettura!
Andrea Lombardo

1 commento:

  1. Devo essere sincera: a me personalmente, purtroppo, il libro è piaciuto molto poco! :( Più che altro, l'ho trovato un "pasticcio" di elementi tratti da questo o quell'altro fantasy di grido, e non sono riuscita a "sentire" la voce originale dell'autore attraverso le pagine, come se il tutto fosse... non so, molto pianificato a tavolino, molto "impersonale", se mi viene passato il termine! XD Confido adesso nel prossimo volume della serie: spero così tanto che Stephens mi faccia ricredere e rimangiare tutte le mie critiche! ^^

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