"Tiffany! È una meraviglia, vero? Capisci cosa intendo
quando dico che niente di brutto può accaderti qui?"
(Dal film Colazione da Tiffany)
Audrey Hepburn in Breakfast at Tiffany's |
Poche cose mi fanno sentire a casa, al sicuro, come gironzolare tra scaffali colmi di libri. Mi piace vagare, passarci il tempo, perderci tempo. Avere da fare, e fermarmi comunque un attimo in più. Per prendere in mano un libro secondo l'ispirazione, attirata dalla copertina, o da un nome conosciuto e amato.
Quando "ho le paturnie", vado in una libreria. Che, durante questi miei anni all'Università di Pavia, è la Feltrinelli di via XX Settembre.
Era un'antica chiesa. Ora è sconsacrata. Le panche di legno, che ospitavano i fedeli inginocchiati in preghiera, sono state rimosse da decenni. Ma mi piace pensare che le panche si siano trasformate in scaffali, e che ora accolgano un diverso tipo di preghiera. Quella dei libri, che dicono: "Portami con te."
Così, cammino tra di loro, i romanzi, ascoltandone i sussurri.
I loro mormorii placano i miei pensieri. Le mie paure, a volte.
Mi fanno sentire che niente di brutto può accadermi lì, finché ci sono loro.
Mi sento a casa.
Così tanto che, quando suona il telefono, mi viene voglia di rispondere.
Ma questo forse è un po' eccessivo.